Tutte queste informazioni saranno convogliate e formalizzate in un’opera composta da una serie di frammenti di vetro dipinti e incisi, disposti a mo’ di dissuasore per ladri e uccelli, tipici delle case di campagna pugliesi.
Offendicula è un progetto di Gaia Di Lorenzo, curato da Claudio Zecchi e prodotto da RAMDOM con il sostegno di MiC e SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
INFO
____________________________________________________________________________________
La terra nostra è un mostro di mare è la mostra che inaugura il terzo ciclo espositivo di KORA-Centro del Contemporaneo dedicato al tema dell’abitare.
A cura di Claudio Zecchi e Paolo Mele, la mostra apre un biennio di ricerca (2023-2025) su un tema complesso e sempre attuale come quello del Mediterraneo, provando ad indagarlo da prospettive differenti. Una mostra della durata di un anno che vedrà l’alternarsi di diversi allestimenti nel corso del tempo.
La casa e il villaggio hanno agito nel corso di questi anni come dispositivi narrativi atti ad interrogarsi sulla dimensione istituente di un Centro di produzione e ricerca sul contemporaneo (Home Sweet Home – esplorazioni dell’abitare, 2021-22) e sulla scelta consapevole di una posizione di marginalità come osservatorio privilegiato e strumento di produzione culturale con l’ambizione di rimettere discussione le nozioni di centro e periferia (Parla del tuo Villaggio, 2022-23).
In questa mostra il Mediterraneo, inteso come terra e mare allo stesso tempo, luogo di contrasti e contraddizioni, viene proposto come possibile unità di misura e ipotesi di un cambiamento di paradigma. Seguendo questa linea, tutte quelle peculiarità che possono sembrare apparentemente improduttive e inutili assumono valore e allargano il nostro immaginario. Come i Fannulloni di Cossery, che si ostinano a non agire scegliendo di dormire tutto il tempo come strategia di resistenza, la lentezza, la magia, il folklore, la superstizione e la tradizione vernacolare non sono una caricatura del mondo ma diventano, o potrebbero diventare, lenti e strumenti di interpretazione attraverso cui l’esperienza che ne facciamo può farsi più ricca, ampia e plurale. Voci, quindi, altrettanto autorevoli capaci di condurci verso destinazioni impreviste, improduttive, spesso non programmabili, piene allo stesso tempo di contraddizioni e contrasti.
___
La terra nostra è un mostro di mare is the exhibition, which opens the third chapter of the artistic programming of KORA-Contemporary Arts Center on the theme of inhabiting. The exhibition, curated by Claudio Zecchi and Paolo Mele opens the two-year-long research (2023-2025) on a complex and ever current topic, the Mediterranean, trying to investigate it from different perspectives. The exhibition will last one year and will be divided in different chapters.
The themes of the home and village functioned over the last two years as a narrative device to question first the institutional dimension of a cultural center, which is devoted to art production and research on contemporary culture (Home Sweet Home – Exploring the living spaces, 2021-22), and on a conscious choice of a marginalized position as a privileged standpoint and as an instrument of cultural production with the ambition of calling into question the notions of center and periphery (Paint your own Village, 2022-23).
In this exhibition, the Mediterranean, intended as land and sea at the same time, a place of contrasts and contradictions, is proposed in the exhibition as a possible unit of measurement for a paradigm shift. Following this concept, all those peculiarities that may seem apparently unproductive and useless acquire value and broaden our imagination. Slowness, magic, folklore, superstition and tradition are therefore not a caricature of the world but become, or could become, lenses and tools of interpretation through which the experience we have of them can become richer, broader and plural. Voices, therefore, equally important, capable of pointing us to the unforeseen, unproductive, often non-programmable destinations, full of contradictions at the same time.
INFO
Performativepractices/Laterranostra
____________________________________________________________________________________
Le Riarborescenze sono i segnali botanici che ripartendo dalle piante e dal suolo – e quindi da una relazione biunivoca con essi – possono accompagnare la rigenerazione e la riparazione dei terreni: e per questo Luigi Coppola ci ricorda: “Se non abbiamo fiducia della terra sotto i nostri piedi, a cosa possiamo dare fiducia?”.
Riarborescenze, riunisce due percorsi di ricerca e produzione artistica, Ex Situ e Vinculum, negli spazi espositivi del Palazzo Baronale De Gualtieriis sede di KORA e nelle strade di Castrignano dei Greci dal 15 luglio al 19 novembre.
La mostra è la prima personale dell’artista, che mette in connessione i due percorsi sviluppati parallelamente in due contesti geografici e socio-politici distanti: il Katanga nella Repubblica Democratica del Congo e le terre del Salento, idealmente connessi da una storia di sfruttamento e degrado del territorio e la necessità di intervenire attraverso azioni riparatrici collettive a partire da una rinnovata sensibilità e alleanza con le piante e le forze della natura.
___
Riarborescences are the botanical signals that by restarting from plants and soil – and thus from a biunivocal relationship with them – can accompany the regeneration and repair of soils: and this is why Luigi Coppola reminds us, “If we do not trust the earth under our feet, what can we trust?”
Riarborescenze, brings together two paths of artistic research and production, Ex Situ and Vinculum, in the exhibition spaces of Palazzo Baronale De Gualtieriis home of KORA and the streets of Castrignano dei Greci from July 15 to Nov. 19.
The exhibition is the artist’s first solo show, which connects the two paths developed in parallel in two distant geographical and socio-political contexts: Katanga in the Democratic Republic of Congo and the lands of Salento, ideally connected by a history of land exploitation and degradation and the need to intervene through collective restorative actions starting with a renewed sensitivity and alliance with plants and the forces of nature.
INFO
Performativeparctices/Riarborescenze
____________________________________________________________________________________
Nei due mesi di residenza gli artisti sono stati invitati da Ramdom e Fondazione Elpis a confrontarsi con il concetto di Meridione e a esplorarne le implicazioni di ordine pratico e simbolico. Lo studio della tradizione orale, di saggi a tema antropologico e di testi che riguardano la storia locale è stato il punto di partenza per un’interpretazione dei contesti decentrati come potenziali spazi di riattivazione di senso. Interpretazione che pone tali contesti al centro di un dibattito politico e culturale di scala più ampia e di grande attualità.
___
Chì ghe pù Nissun! started out as a reinterpretation and extension of the residency, research and production process entitled A Sud di Marte, in which the four artists – Bekhbaatar Enkhtur, Martina Melilli, Matteo Pizzolante and Agnese Spolverini – participated between April 2022 and January 2023 in Castrignano de' Greci (Lecce), at KORA – Centro del Contemporaneo.
During their two-month residency, the artists were invited by Ramdom and Fondazione Elpis to examine the concept of Meridione (the Italian South) and explore its practical and symbolic implications. The study of the oral tradition, anthropologically themed essays and texts on local history formed the starting point for an interpretation of decentralised contexts as potential spaces for the reactivation of meaning. An interpretation that places these contexts at the centre of a political and cultural debate on a broader scale and of great topicality.
INFO
FondazioneElpis/Chighepunissun
Performativepractices/Chighepunissun
____________________________________________________________________________________
Le immagini che Pizzolante (ri)costruisce per la mostra, stampate sulle quattro porte attraverso la tecnica della cianotipia, sono espressione, come lui stesso afferma: di una lucida memoria del suo passato. La ricchezza e la finitura dei dettagli che da esse emerge è, quindi, ciò che le rende universali facendo leva, prima sull’importanza che esse hanno per la sua famiglia, e poi per tutti noi che in quegli stessi dettagli possiamo riconoscere dei piccoli frammenti della nostra vita.
Con Ex Situ l’artista riflette sulla relazione tra attività estrattiva e sfruttamento delle risorse naturali; sulla tossicità delle terre toccate da pratiche estrattiviste neocoloniali e sull’agro ecologia, tema nodale per la Repubblica Democratica del Congo, dove la produzione agricola e la sovranità alimentare sono inesistenti a seguito di oltre un ventennio di guerre civili che hanno disgregato i territori.
Come si legge dal comunciato di Atelier Picha:
«La Biennale di Lubumbashi esplora la creazione contemporanea della scena artistica nella Repubblica Democratica del Congo e nel mondo. Oggi è uno degli eventi artistici più dinamici e sperimentali del continente africano. Per la sua prossima edizione, la biennale metterà in discussione la Tossicità come condizione di esistenza che colpisce indissolubilmente i mondi sociali sotto il titolo “ ToxiCité ” o “ ToxiCity ”. Come punto di partenza, il tema aprirà l’elaborazione collettiva di uno sguardo critico e trasformativo sull’ambiente sociale e culturale, a Lubumbashi e nel mondo.
With Ex Situ, the artist reflects on the relationship between extractive activity and the exploitation of natural resources; on the toxicity of the lands affected by neo-colonial extractive practices; and on agro-ecology, a nodal theme for the Democratic Republic of Congo, where agricultural production and food sovereignty are non-existent following more than two decades of civil wars that have broken up the territories.
As in the press release by Atelier Picha reads:
«The Lubumbashi Biennial explores the contemporary creation of the art scene in the Democratic Republic of Congo and around the world. Today, it is one of the most dynamic and experimental art events on the African continent. For its next edition, the biennial will question Toxicity as a condition of existence that inextricably affects social worlds under the title ‘ToxiCité’ or ‘ToxiCity’. As a starting point, the theme will open up the collective elaboration of a critical and transformative look at the social and cultural environment, in Lubumbashi and around the world.
Il titolo del progetto, invece, prende spunto dall’omonimo racconto dello scrittore inglese M. R. James in cui Parkins, professore di Ontografia e protagonista della storia, per festeggiare la fine del trimestre, decide di trasferirsi nella cittadina di Burnstow. Qui, attratto da un insediamento templare, decide di cimentarsi in uno scavo archeologico, durante il quale trova un fischietto di metallo, attraverso cui una presenza spettrale gli farà rimettere in discussione tutte le sue convinzioni sul mondo.
La mostra, a cura di Paolo Mele e Claudio Zecchi, è la prima di tre allestimenti che si succederanno nel corso dell’anno con l’intenzione di integrare una visione più complessa attraverso un corpo ampio e plurale di voci, che si diramano attraverso formati differenti come masterclass, talk, proiezioni e performance.
The exhibition, curated by Paolo Mele and Claudio Zecchi, is the first of three set up that will take place over the course of the year with the intention of integrating a more complex vision through a large and plural body of voices that will be unfold through different formats such as masterclasses, talks, screenings, and performances.
Ramdom presenta A Sud Di Marte, un piano di residenze artistiche realizzato in collaborazione con Fondazione Elpis, che avrà luogo presso gli spazi di KORA – Centro del Contemporaneo da aprile 2022 a febbraio 2023.
Attraverso un periodo di residenza della durata di due mesi per ciascuno dei quattro artisti invitati – Bekhbaatar Enkhtur (Ulanbaataar, Mongolia, 1994), Agnese Spolverini (Viterbo, 1994), Martina Melilli (Padova, 1987), Matteo Pizzolante (Tricase, 1989) – il progetto affronta la visione di un Sud inteso non solo come luogo ricco di complessità, ma anche come opportunità per l’attivazione di uno sguardo obliquo sollecitato da costanti interrogativi.
Il titolo prende ispirazione dal pianeta rosso, avamposto che da sempre suggerisce nell’immaginario collettivo la visione di un luogo remoto che si lega al desiderio di esplorazione.
Pur nella sua lontananza, Marte avanza paradossalmente come possibilità di scoperta rappresentando l’annuncio di qualcosa che, se da una parte deve ancora del tutto compiersi, dall’altra conserva una forte spinta utopica per il suo accadimento sempre più prossimo. Seguendo questa traccia il Sud si configura non soltanto come un luogo esotico in cui approdare ma anche e soprattutto come una possibile spinta e incoraggiamento alla sperimentazione e alla tensione utopica; un confine potenzialmente illimitato capace di spostarsi e riformarsi continuamente, assumendo contorni e forme sempre diverse.
Un’utopia realizzabile, dice Yona Friedman, è solo in apparenza una contraddizione in termini. Credere in un’utopia ed essere contemporaneamente realisti non è incompatibile, «un’utopia è, per eccellenza, realizzabile» a condizione di ottenere il necessario consenso collettivo, perché un’utopia imposta con la forza non è più tale.
Sud, dunque, come uno spazio dove praticare un esercizio di orientamento mobile e transitorio, per portare lo sguardo in direzioni inaspettate. Un luogo in cui le apparenti debolezze possono essere trasformate in punti di forza, rovesciando i paradigmi per disegnare un immaginario nuovo e radicale.
Gli artisti invitati per A Sud di Marte sono quindi chiamati a compiere un viaggio verso e nel Sud inteso non solo come luogo geografico ma come metodologia di lavoro.
___
Ramdom presents At the South of Mars, a plan of artistic residencies realized in collaboration with Fondazione Elpis, which will take place in the spaces of KORA – Centro del Contemporaneo, from April 2022 to February 2023.
Through a residency period of two months for each of the four invited artists – Bekhbaatar Enkhtur (Ulanbaataar, Mongolia, 1994), Agnese Spolverini (Viterbo, 1994), Martina Melilli (Padova, 1987), Matteo Pizzolante (Tricase, 1989) – the project addresses the vision of a South understood not only as a place rich in complexity but also as an opportunity for the activation of an oblique gaze prompted by constant questions.
The title is inspired by the red planet, an outpost that has always suggested in the collective imagination the vision of a remote place that is linked to the desire for exploration.
Despite its remoteness, Mars paradoxically advances as a possibility of discovery, representing the announcement of something that, on the one hand, has yet to be fully realized, on the other hand, retains a strong utopian drive for its happening ever closer. Following this line, the South is configured not only as an exotic place to land in but also as a possible boost and encouragement to experimentation and utopian tension; a potentially unlimited boundary capable of moving and reforming itself continuously, taking on every different contours and forms.
A realizable utopia, as Yona Friedman claims, is only apparently a contradiction in terms. Believing in a utopia and being a realist at the same time is not incompatible, «a utopia is, par excellence, realizable» on the condition of obtaining the necessary collective consensus because a utopia imposed by force is no longer such. South is intended as a place where practicing a mobile and transitory exercise of orientation, to point the gaze in unexpected directions.
A place where apparent weaknesses can be transformed into strengths, overturning paradigms to draw a new and radical imaginary.
The invited artists for A Sud di Marte are called to make a journey to and in the South intended not only as a geographical place but as a potential working methodology.
INFO
performativepractices/ASuddiMarte
RAMDOM APS with the institutional support of Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia in the frame of the project “Formarti” and with the cultural partnership of Britto Arts Trust (Dhaka, Bangladesh), Cultural Documents (Oban, Scotland), Arthub (Shanghai, China), is calling for artists and researchers coming from different disciplines to take part in a 10-days group investigation aimed at ideas related to the concept of Floating Island.
Situated in the southern east Italy, Castrignano de’Greci and KORA – Contemporary Arts Center, poses as an ideal location for participants of the DEFAULT 22 (6th Edition) Masterclass in Residence to contribute to an investigation that goes under the title Floating Islands.
During working days participants will individually and collectively develop their research approach in workshops and seminar sessions. They will expand their network and exchange ideas with the support of the program curators, external guests and lecturers.
Conceived to encourage the research as a separate moment from the production, DEFAULT 22, will function as a platform where the participants are called to be individually and collectively engaged. The residency will serve as a laboratory and as an experience to nurture new forms of thoughts and approaches to the topic described in the concept above.
Outcome
The process materials produced during the masterclass will be presented as part of the exhibition Paint your own Village that will take place in July at KORA – Contemporary Arts Center.
The call is open to all disciplines: artists, curators, and researchers; or coming from other disciplines: writers, anthropologists, linguists, architects, urbanists, geographers and, professionals from scientific disciplines.
Applications of mid-career artists are encouraged.
Guests:
Heba Y. Amin, Artist (Egypt); Tayeba Begum Lipi, Artist, Founder of Britto Arts Trust (Bangladesh); Alessandro Carboni, Artist (Italy); Davide Quadrio, Director and founder of ArtHub (Hong Kong/Shanghai) and Director of MAO Museum of Asian Art, (Turin, Italy)
CURATORIAL TEAM
Default 22 is a project conceived and curated by Ramdom (Claudio Zecchi e Paolo Mele)
Instututional partners
Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia
Cultural Partners
Britto Arts Trust (Dhaka, Bangladesh); Arthub (Shanghai, China); Cultural Documents (Oban, Scottland)
Selection Committee:
Paolo Mele, Director and founder of Ramdom; Claudio Zecchi, Artistic Director of Ramdom; Tayeba Begum Lipi, Artist, Co-founder and Trustee Britto Arts Trust (Bangladesh); Vessel (core curatorial team of Vessel includes: Viviana Checchia and Anna Santomauro).
Artists selected:
Cristina De Paola (Italy), Joana Brandão Costa (Portugal), Giulia Bernardi (Italy), Rafael Raposo Pires (Portugal), Tino Kukulies (Germany), Josefina Sundblad (Italy), Marco Caricola (Italy), Soma Surovi Jannat (Bangladesh), Vicky Vasileiou (Greece), Claudia Fuggetti (Italy)
INFO
performativepractices/defaut22
_______________________________________________________________________________________
INFO
Performativepractices/Fatterelli
_______________________________________________________________________________________
Le attività di Ramdom, da oltre dieci anni impegnate nella promozione nazionale e internazionale di progetti culturali, trovano, in questa occasione, un’ulteriore connessione tra la promozione dell’arte e della ricerca artistica italiana all’estero e il territorio salentino, provenienza che condividono con Luigi Coppola.
Ex Situ, intende riflettere sulla relazione tra attività estrattiva e sfruttamento delle risorse naturali; sulla tossicità delle terre toccate da pratiche estrattiviste neocoloniali e sull’agro ecologia, tema nodale per la Repubblica Democratica del Congo, dove la produzione agricola e la sovranità alimentare sono inesistenti a seguito di oltre un ventennio di guerre civili che hanno disgregato i territori.
Il progetto coinvolge come partner principale Picha Asbl, organizzazione indipendente di base a Lubumbashi e fondatore della Biennale di Lubumbashi, dove Luigi Coppola sta conducendo una ricerca site-specific insieme agli artisti locali a sostegno dello sviluppo teorico e formale del progetto Ex-Situ. I partners internazionali ospiteranno inoltre momenti di diffusione e confronto sui temi individuati dalla Biennale attraverso mostre, residenze, panel discussions, talks e proiezioni.
Oltre a Picha Asbl, il progetto è realizzato in collaborazione con CAD+ sr (center for arts, design and social research) (Boston, USA); Royal Institute of Art (Stoccolma, Svezia); IASPIS Swedish Arts Grants Committee’s international programme for Visual and Applied Artists, (Stoccolma, Svezia); Framer Framed (Utrecht, Paesi Bassi); Arts Catalyst (Sheffield, UK); Wiels (Bruxelles, Belgio).
___
Luigi Coppola’s project represents an important connection between Ramdom’s activities devoted to promoting national and international artistic research over the last ten years, and the Salento area.
Ex Situ intends to reflect on the relationship between extractive activity and exploitation of natural resources; on the toxicity of the lands affected by neo-colonial extractive practices and on agro-ecology, a nodal theme for the Democratic Republic of Congo, where agricultural production and food sovereignty are non-existent due to more than twenty years of civil wars that have disrupted the territories.
Picha Asbl, an independent organization based in Lubumbashi and founder of the Lubumbashi Biennial, is the main partner of the project. Here is where Luigi Coppola is leading site-specific research along with local artists to support the theoretical and formal development of the project Ex-Situ. The international dissemination of the themes that stand underneath the Biennale, will be hosted in formats such as exhibitions, residencies, panel discussions, talks, and screenings by also other international partners.
Other partners of the projects are CAD+ sr (center for arts, design and social research) (Boston, USA); Royal Institute of Art (Stockholm, Sweden); IASPIS Swedish Arts Grants Committee’s international program for Visual and Applied Artists, (Stockholm, Sweden); Framer Framed (Utrecht, Netherlands); Arts Catalyst (Sheffield, UK); Wiels (Brussels, Belgium).
The project is curated by Lucrezia Cippitelli (Artistic Director of Ateliers Picha and curator of the 7th Lubumbashi Biennale) and Ramdom and produced by Ramdom, is supported by the Italian Council (10th Edition, 2021) program to promote Italian contemporary art in the world by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Culture.
Al via il progetto FormArti programma di formazione dedicato ad artisti, project manager e curatori emergenti per lo svolgimento di stage formativi, a cura di Ramdom APS, con il sostegno della Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia.
Il progetto, ospitato presso KORA Centro del Contemporaneo (Castrignano de’ Greci, LE), è incentrato sulla formazione dedicata all’arte e alla cultura contemporanee che include stage retribuiti per giovani pugliesi e una masterclass internazionale (Default) con docenti e artisti provenienti da ogni parte del mondo.
I quattro giovani, residenti o domiciliati nel territorio pugliese, selezionati attraverso una open call la cui scadenza è fissata per il 9 gennaio 2022, saranno chiamati a vivere il borgo di Castrignano de’ Greci (LE) da febbraio a luglio 2022 e a lavorare con lo staff e gli artisti ospitati presso KORA, luogo di produzione e ricerca sul contemporaneo.
I selezionati saranno affiancati nel percorso da professionisti attivi nel campo dell’arte e della cultura del panorama nazionale e internazionale tra cui Giuseppe De Mattia, Theodoulos Polyviou e Dakis Panayaotou. Il percorso di apprendimento – learning recidencies – si baserà su un metodo educativo aperto e partecipato che si caratterizza attraverso uno scambio costante di conoscenze, nozioni ed esperienze.
SCARICA LA CALL
“Per affrontare le sfide del presente – ha detto la Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone – è importante investire nei giovani, dando loro l’opportunità di accedere a percorsi professionalizzanti, anche nei settori dell’arte e della cultura. Immaginare e dare forma ad attività che possano coinvolgerli in modo diretto e partecipato risponde non solo a una necessità di accompagnare il loro percorso formativo ma anche a quella di puntare sul territorio sostenendolo attraverso buone pratiche di investimento. Supportare progetti come FormArti nei piccoli borghi, infatti, significa investire su una rigenerazione a base culturale, una sfida che la politica, ancora di più in questo delicato momento storico, non può perdere”.
Parte integrante di FormArti è l’organizzazione di Default, masterclass internazionale, la cui call verrà lanciata all’inizio del 2022 e sarà rivolta ad artisti nazionali e internazionali.
Default, che si terrà presso KORA nel giugno del 2022, è un format innovativo di residenza con un forte taglio laboratoriale e cross-disciplinare della durata di dieci giorni che intende riunire artisti, ed esperti in varie discipline.
Il programma si configura come piattaforma di scambio e confronto dove conoscenze, saperi e competenze vengono condivise al fine di riflettere in maniera innovativa su tematiche specifiche attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea.
A partire dal 2011 Default ha rappresentato per Ramdom una progettualità virtuosa, in grado di mettere in relazione ospiti nazionali e internazionali creando momenti di condivisione e confronto su approcci interdisciplinari, buone pratiche, esperienze personali incentivando forme di apprendimento orizzontali e stimolando attività di networking
Le selezionate sono: Bianca Buccioli (curatrice), Claudia Fuggetti (artista), Fabiana Dicuonzo (project manager), Veronica Vergari (artista).
INFO
_______________________________________________________________________________________
“Home Sweet Home” è la mostra d’inaugurazione del KORA – Centro del Contemporaneo recentemente aperto presso Palazzo de Gualtieris a Castrignano de’ Greci (Puglia, Lecce).
La mostra è una riflessione sul tema della casa intesa non solo come luogo dell’abitare ma anche come percorso di vita, luogo da cui nascono e si sviluppano relazioni. Qui lo spazio diventa quindi luogo d’incontro, sorpresa e cambiamento, dove oltre 30 tra progettualità e artisti da tutto il mondo confluiscono in un dialogo serrato e in costante evoluzione.
“È morta Lastation, Viva Lastation” è stato l’ultimo grido con cui Ramdom ha lasciato la casa che l’ha ospitata dal 2014 al 2020. Lastation, letteralmente la casa dell’ex capostazione dell’ultima stazione ferroviaria a sud-est d’Italia, è stata da sempre luogo di ospitalità, dibattito, ricerca e produzione culturale per artisti, curatori, ricercatori o semplici appassionati che nel tempo sono venuti a trovarci. Qui Gianni D’Urso, ultimo artista in residenza, ha realizzato un’opera dal titolo Home Sweet Home che, se da una parte è un saluto alla casa che Ramdom ha dovuto lasciare, dall’altro è una riflessione amara sulla migrazione giovanile: una sorta di “migrazione al contrario” dove il “ritorno al nido materno” non rappresenta solo il ritrovarsi in un posto “sicuro”, ma può rivelarsi come l’esatto opposto.
A partire da questo spunto e da quello che è diventata oggi la casa – luogo di intimità ma allo stesso tempo luogo di lavoro; luogo dell’abitare e percorso di vita, di relazioni ed ospitalità; luogo di ibridazione delle mansioni e quindi non più solo e necessariamente luogo di ristoro – la casa risponde anche a una dimensione psicologica alterata che impone la definizione di un nuovo linguaggio e di nuovi immaginari che si muovono nella discontinuità piuttosto che nella continuità storica imponendo così una nuova funzione istituente.
Home Sweet Home intende, inoltre, essere una proposta, un’ipotesi, l’espressione di una metodologia di lavoro cross-generazionale, cross-mediale e multidisciplinare che, sulla base di formati differenti, modulari e in costante dialogo tra di loro, ambisce progressivamente a diventare una modalità di sentire e pensare la creazione artistica.
Se con i primi due allestimenti si è cercato di raccordare la precedente esperienza di Ramdom con Lastation a partire dall’opera di Gianni D’Urso che da il titolo all’intera mostra, il terzo prova a definire i confini della nuova abitazione – KORA-Centro del Contemporaneo spazio coabitato con Muta, PazLab e Doc Servizi – cercando di sollevare interrogativi sulla dimensione istituente e contestualmente spostare l’attenzione su quelle opere che, in maniera più o meno diretta, si relazionano col territorio mettendo le pratiche partecipative e le relazioni al centro della loro indagine.
È il caso di Black Snake dell’artista Tsubasa Kato, di Tools for Imagination di Céline Condorelli e di Calypso e Laelia di Patrick Tuttofuoco.
La mostra è stata affiancata nel corso dell'intero anno da un denso programma pubblico di proiezioni e performace musicali live. Quest'ultime hanno dato vita ad una rassegna dal titolo Ogni Altro Suono.
INFO
_____________________________________________________________________________________
NASCE K⊙RA
Centro del Contemporaneo, Puglia, Italia
Si era fermato alle 11:00 l’orologio di Lastation, l’ora in cui sono state riconsegnate le chiavi del primo piano dell’ultima stazione a sud-est d’Italia, casa di Ramdom dal 2015 al 2020.
Non ci interessano più le ragioni che hanno portato alla scelta di chiudere quell’esperienza perchè oggi quell’orologio riprende a scandire il suo tempo, il nostro, e sarà un tempo nuovo.
Un ex Castello, poi Palazzo Baronale, ⊙ra ospiterà un Centro del Contemporaneo, in Puglia, al Sud, a Castrignano de Greci. Un luogo di produzione e ricerca, 1600 mq dedicati a mostre temporanee e permanenti, laboratori e formazione. Uno spazio multidisciplinare al cui interno saranno attive anche una biblioteca, un bookshop, un bar, un’area dedicata ai più piccoli e spazi per la realizzazione di conferenze, eventi, performance e spettacoli dal vivo.
Un progetto ambizioso che vede protagoniste quattro realtà che si sono unite per questa sfida: l’Associazione Ramdom, in veste di capofila dell’ATI costituitasi, insieme a PazLab, Doc-Servizi e MUTA Impresa Sociale.
Nei prossimi giorni saremo impegnati nella costruzione del tempo che viene, passate a trovarci, il cantiere è aperto.
Il nostro tempo è ⊙ra, il nostro spazio è K⊙ra.
O cerò -mma èn’arte, o topo-mma ène Kora [Griko]
Un progetto in collaborazione con il comune di Castrignano de Greci.
INFO
i-D
______________________________________________________________________________________________
Dal 21 al 25 Giugno, nei suggestivi spazi di K⊙RA Centro del Contemporaneo – si è svolto il Workshop di Arte nello Spazio Pubblico con il duo di artisti Bianco-Valente.
Il workshop promosso dal Comune di Castrignano de’ Greci e curato da Ramdom, vuole re-immaginare gli spazi pubblici del Comune grazie alla collaborazione tra il duo di artisti Bianco-Valente e un gruppo selezionato di artisti, designer e architetti.
Dopo una presentazione iniziale di alcuni progetti di arte pubblica e partecipata, si sono illustrate le varie fasi di sviluppo di un’opera d’arte, dalla sua ideazione alla sua realizzazione finale.
Gli artisti guidati da Bianco – Valente hanno progettato un’opera di street art da apporre sulle pareti esterne dell’Istituto di Scuola Primaria e Secondaria del comune di Castrignano de’ Greci. Il murales che verrà realizzato si accosta all’idea di arte pubblica e all’identità storica del territorio.
Bianco-Valente hanno presentato una serie di artisti impegnati nell’arte pubblica e street art, mostrando alcuni esempi di interventi e i relativi procedimenti legati a quest’ultime.
Il gruppo ha dialogato con la popolazione del luogo, intervistando i residenti di tutte l’età, delineando così l’elemento visivo più appropriato alle caratteristiche distintive della città di castrignano.
Il workshop è stato un’opportunità sociale di crescita sia professionale che umana e artistica, che ha permesso di creare confronti costruttivi. Buttando diverse idee si è arrivati ad una conclusione condivisa sull’obiettivo da raggiungere. I lavori del murales inizieranno a Settembre, quindi ci rivedremo presto!
Gli artisti che durante questa settimana hanno collaborato con noi sono:
- Alice Caracciolo – Lecce (LE),
- Alice Di Nanna – Modugno (BA),
- Vincenzo Luchena – Castrignano de’ Greci (LE),
- Rebecca Fuso – Cutrofiano (LE),
- Rossana Viola – Roma (RO),
- Paolo Bini – Battipaglia (SA),
- Nicola Guastamacchia – Bari (BA),
- Elena Eugeni – Polignano a Mare (BA),
- Apo Yaghmourian – Napoli (NA),
- Grazia Amelia Bellitta – Lecce (LE),
- Sara Fiorentino -Ercolano (NA),
- Mariantonietta Clotilde Palasciano – Ostuni (BR).
Un progetto di Alessadro SciarroniA cura di Davide Quadrio e prodotto da Arthub.
Da un’idea di Luciana Galliano.
Ramdom è lieta di essere tra i partners di Flu水o un progetto di Alessandro Sciarroni curato da Davide Quadrio e prodotto da Arthub (Shanghai) in collaborazione con MAN_Museo d'Arte della provincia di Nuoro (Nuoro, Italia); Fondazione Pirelli Hangar Bicocca (Milano , Italia); Ramdom (Puglia, Italia); Gasworks &Triangle Network (Londra, UK); n+n Corsino - Scene 44 (Marsiglia, Francia); Ming Contemporary art Museum (Shanghai, Cina).Flu水o è vincitore dell’Italian
Council (9. Edizione 2020) programma di promozione di arte contemporanea
italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Flu水o nasce dalla necessità
di rimettere in prospettiva un momento specifico e significativo della storia
dell’arte – il periodo pre-Fluxus in Giappone – con le storie dei nostri
giorni. Flu水o
ha come soggetto principale l’acqua nella sua piena potenza poetica. Essa è
infatti elemento di vita indispensabile e di stringente attualità̀:
moltiplicatore di desiderio, luogo di vita e speranza nel Mediterraneo oggi
tormentato da problematiche di tipo socio-antropologico da una parte e luogo di
morte e annullamento dall’altra. Nella sua complessità e articolazione – una
residenza, un workshop, sei performance e un concerto, una mostra, tre
screening, quattro talk – il progetto si svilupperà tra Marsiglia, dove verrà
prodotta l’opera, il Ming Contemporary Art Museum di Shanghai dove verrà
esposta, passando per l’HangarBicocca di Milano dove sarà presentata l’opera
live nella sua interezza. L’opera finale, che consiste in una
videoinstallazione a quattro canali delle performance riprese, in dialogo con
gli elementi di scena precedentemente prodotti durante il periodo di residenza
a Marsiglia – entrerà nella collezione permanente del MAN di Nuoro.Il progetto,
che prevede la realizzazione di un cofanetto video corredato da immagini e
testi dell’artista e di altri studiosi coinvolti, sarà lo strumento attraverso
il quale esso verrà diffuso su territorio nazionale e internazionale. Il video
verrà infatti proiettato nella sede dei partner – n+n Corsino Scene 44,
Gasworks & Triangle Network, Ramdom – e seguito da una serie di talk alla
presenza dell’artista e del curatore che ne approfondiranno aspetti differenti.___
A
project by Alessadro SciarroniCurated by Davide Quadrio and produced by
Arthub. Concept by Luciana Galliano
Ramdom is pleased to be among the partners
of Flu水o a project by Alessandro
Sciarroni curated by Davide Quadrio and
produced by Arthub (Shanghai) in
collaboration with MAN_Museo d’Arte della Provincia di Nuoro (Nuoro,
Italy); HangarBicocca (Milan,
Italy); Ramdom (Puglia,
Italy); Gaswork
& Triangle Network (London, UK); n+n
Corsino – Scene 44 (Marseille, France); Ming
Contemporary Art Museum (Shanghai, China). Flu水o is winner of
the Italian Council (9th edition 2020), program to promote
Italian contemporary art in the world by the Directorate-General for
Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Cultural Heritage and
Activities and Tourism.Flu水o stems from the need
to put into perspective with the stories of our day a specific and significant
moment in the history of art – the pre-Fluxus period in Japan. Flu水o’s main subject is
water in its full poetic power, indispensable element of life and of pressing
topicality. In its complexity and articulation – a residency, a workshop, six
performances and a concert, an exhibition, three screenings, four talks – the
project develops between Marseille, where the work will be produced, and the
Ming Contemporary Art Museum in Shanghai, where it will be exhibited, passing
through HangarBicocca in Milan, where the live work will be presented in its
entirety. The final work, which consists of a four-channel video installation
of the performances filmed, in dialogue with the stage elements previously
produced during the residency period in Marseille – will enter in the MAN in
Nuoro.A video box
set accompanied by images and texts by the artist and other scholars involved,
will be the instrument through which the project will be disseminated
nationally and internationally. The video will be screened in the partners’
venues – n + n Corsino Scene 44, Gasworks & Triangle Network, Ramdom – and
followed by a series of talks at the presence of the artist and the curator who
will enhance different aspects.
INFO
_______________________________________________________________________________________________
Tools for Imagination è un’opera dell’artista Céline Condorelli che intende sviluppare una riflessione articolata sul concetto del tempo libero.
Attraverso la produzione di opere, talks e materiali di studio, il progetto evidenzia come la storia del lavoro (tempo produttivo) rispecchia perfettamente la storia del tempo libero (tempo “improduttivo”), generando un paradosso su cosa produce un museo, istituzione che, per eccellenza, nasce come espressione del tempo liberato dalle ore di lavoro.
“Seguo una linea che mette in relazione la storia del lavoro con la storia del tempo libero in quanto suo necessario negativo, guardando alla situazione specifica dello spazio-tempo della società del tempo libero, che certamente viviamo lavorando nel mondo della cultura (con il nostro lavoro e quello delle istituzioni): sto dopotutto facendo un lavoro per genitori e figli per i fine settimana o per i giorni festivi”. CC
“Tools for Imagination” è un’opera di Céline Condorelli prodotta da Ramdom (Italia) in collaborazione con FRAC Lorraine (Francia), TEA -Tenerife Espacio de las Artes (Comunità autonoma delle Isole Canarie, Spagna), South London Gallery (UK), Muzeum Sztuki (Polonia) e il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma (Italia).
Il progetto è sostenuto dell’Italian Council (8.a Edizione 2020) programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo.
___
Tools for Imagination, is an artwork by artist Céline Condorelli that intends to develop a wider and articulated investigation on the topic of Leisure.
Through the production of a body of works, talks and study materials, the project explores the history of work (productive time) and its necessary negative, the history of leisure (unproductive time), generating a paradox concerning the museum as the institution that, par excellence, perform the notion of time freed from working hours.
“I am following a line that mirrors the history of work to the history of leisure as it’s necessary negative, looking at the specific situation that of course, by working in culture, we inhabit (with our labor and institutions) the time-space of society’s leisure: I am after all making work for parents and children at weekends or on holidays”. CC
“Tools for Imagination” is an artwork by Céline Condorelli produced by Ramdom (Italy) in collaboration with FRAC Lorraine (France), TEA -Tenerife Espacio de las Artes (Spanish Autonomous Community of Canary Islands), South London Gallery (UK), Muzeum Sztuki (Poland) and MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma (Italy).
The project is supported by the Italian Council (8th edition 2020), program to promote Italian contemporary art in the world by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism.
MNEMOSCOPIO
Mnemoscopio, è un progetto di Emilio Vavarella curato e prodotto da Ramdom con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” grazie al premio “Nuove opere”, per la realizzazione e produzione di opere inedite. Vavarella lavorerà sulla questione della memoria collettiva realizzando una “cartografia dei ricordi” legati all’idea di casa, partendo da coloro che sono partiti da Gagliano del Capo (sede dell’associazione e luogo dove verrà installata l’opera) per poi farvi ritorno.
Mnemoscope, is a project by artist Emilio Vavarella curated and produced by Ramdom with the support of MiBACT and SIAE, as part of the program “Per Chi Crea” - “Nuove opere”, for the creation of new works of art. Vavarella will work on the issue of collective memory, creating a “cartography of memories” linked to the idea of home, starting with those who left from Gagliano del Capo (the association’s headquarters and the place where the work will be installed) and then come back.
INFO
Mnemoscopio
performativepractices/mnemoscopio
ATP Diary
_________________________________________________________________________________
The work is the result of a performative process that sees the artist and her mother, tailor and embroiderer, working in a textile workshop. The title rs548049170_1_69869_TT refers to the first line of text resulting from the genotyping of the artist’s DNA.
ATP Diary
ATP Diary
ATP Diary
Masterclass in residence
TUTTO CI SFUGGE
La mostra
La pubblicazione
Copertina del libro Sino alla fine del Mare, Investigation on the Extreme Lands |
Puoi comprarlo qui / You can buy it here:
________________________________________________________________________
SINO ALLA FINE DEL MARE
Resedenze artistiche nelle Terre Estreme
Cover image by Roberto Memoli and Studio CO.CO Roma |
Sulla base e in continuità con l’esperienza attivata lo scorso anno (2017-2018) che ha visto la partecipazione di quattro artisti - Simona di Meo, Roberto Memoli, Nuvola Ravera e Jacopo Rinaldi - l’associazione Ramdom, vincitrice per il secondo anno consecutivo del bando SIAE | Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura, darà vita ad un programma di residenze dal titolo Sino alla fine del Mare che vedrà la partecipazione degli artisti Riccardo Giacconi + Carolina Valencia Caicedo e Lia Cecchin.
call for artists in partnership with Porthmeor Studios, St. Ives
Practices as an Intersection in a Fragile Environment #5_Tokyo
Aristi selezionati: Simona di Meo; Roberto Memoli; Jacopo Rinaldi; Nuvola Ravera
SÃO PAULO, FORA DE ALCANCE / SÃO PAULO, OUT OF REACH
Courtesy Colectivo casadalapa |
PUBLIC SPHERE: PROCESS AND PRACTICES
New Art Exchange, Nottingham |
___
INFO
Progetto Città Ideale è un progetto complesso e articolato che ha occupato per circa tre mesi gli spazi di Sala delle Colonne presso la Fabbrica del Vapore a Milano. Una residenza-laboratorio in progress, un processo aperto ed inclusivo che intende coinvolgere il pubblico, specializzato e non, con l'obbiettivo di sviluppare nuovi contenitori culturali.
___
Practices as an intersection in a Fragile Environment #2 is a long-term narration born with the precise intention to originate, in a discursive form, a focus on the relationship between the art and the public space across the artistic, curatorial and institutional practices. The first part of this project took place in Milan at the end of 2014 and it continued in New York City.
INFO
Practices as an Intersection in a Fragile Environment #1, Isola Art Center, Utopie Concrete, Fabbrica del Vapore, Milan, Dicember, 2013 |
INFO
up@giotto, Viterbo, Maggio 2013 |
Alberto Gemmi e Mirco Marmiroli, Emore in piscina, still da video da Ogni Opera di Confessione, 2015, Courtesy dei registi |
INFO
Mediterranea 16, Errors Allowed, Ancona Giugno 2013, Courtesy BJCEM, photo Rosalia Filippetti |
__
Errors Allowed, the title of the 16th edition of the Mediterranean Biennale, was a project conceived as a survey on the topic of knowledge and in particular based on the system of self-learning as a tool of self-organization and self-determination.
INFO
Mapping the Future, Critical discussion, Fabbrica del Vapore (Residence), Milan, photo by Laura Arlotti |
INFO
Mohamed Arejdal, performance, Disorder, New Art Exchange, October 2012, Courtesy BJCEM, photo by Roberto Sartor |
INFO
Santiago Sierra, 1000 carteles negros, affissione davanti ex Cinema Azzurro, Viterbo, Ottobre 2012 |
Nero è stato un contenitore di progetti che ha visto coinvolta l'intera città di Viterbo in una riflessione sul rapporto tra arte, politica e territorio.
La mostra Syrian Anonymous Exhibition raccontava la situazione e le condizioni entro le quale si muove la giovane scena artistica siriana.
La seconda edizione de La Ville Ouverte ha avuto luogo tra Genova e Viterbo. Qui cittadini, artisti e curatori sono stati coinvolti nell’auto-costruzione e nella rilettura di spazi urbani interessati da un processo di gentrificazione.
Gli spazi della cartellonistica pubblicitaria e i muri della città hanno poi ospitato il progetto dell'artista spagnolo Santiago Sierra 1000 carteles negros. Il progetto è stato presentato per la prima volta in Italia, dopo Londra e Berlino.
La mostra Prospectus infine, è una riflessione sul rapporto tra arte e anarchia.
___
Nero was a project conceived for the entire community of the city of Viterbo inviting them to reflect on the relationship between art, politics and territory.
The project Syrian Anonymous Exhibition, in collaboration with the association AIN, was installed with the purpose to describe how young Syrian artists operate nowadays.
The second edition of La Ville Ouverte ran in two different cities in Italy: Genova and Viterbo. Viterbo hosted a sort of retractable “dome” inside Donna Olimpia Pamphili courtyard, holding events and debates.
The posters project 1000 Carteles Negros, by Santiago Sierra, hosted in Italy for the first time after London and Berlin, was installed in different public venues.
The exhibition Prospectus was, finally, a reflection on the relationship between art and anarchy.
_________________________________________________________________________
Public discussion, Cortile di Donna Olimpia, Viterbo, Ottobre 2012, photo by Manuela Moroni |
INFO
_________________________________________________________________________
Critical discussion with Fokus Grupa (CRO), Gruppo A12 (ITA), Cristian Tripodina (ITA), Genova, July 2012 |
_________________________________________________________________________________
Thorsten Kirchhoff, Mantra, Giardino della Serpara, Civitella d'Agliano (VT), Maggio 2012 |
_________________________________________________________________________
La Forma_o delle memorie della città, Workshop with Tothi Folisi parallel project for Symbiosis 15th Mediterranean Biennial, Thessaloniki (GRE), October 2011 |
La forma della città è il titolo di un articolato progetto a lungo termine:
BJCEM/Thessaloniki
_________________________________________________________________________
Alessandro Nassiri Tabibzadeh, Permesso di Soggiorno (Visa Card), Piazza dei caduti, Viterbo, Settembre 2011 |
_________________________________________________________________________
Drawing a New Memory, Installation view, Biancovolta, Viterbo, September 2011 |
_________________________________________________________________________
Gruppo A12, -14,86, Environmental site-specific installation, Viterbo, photo by Andrea Balestrero |
Visioni Urbane Contemporanee è un progetto d'indagine sullo spazio e sugli spazi della città e nella fattispecie sugli spazi urbani di Viterbo nato con l’intenzione di analizzare il rapporto tra la città medievale all’interno delle mura, e la città contemporanea che si affaccia all’esterno. Il primo dei progetti è una rilettura del chiostro seicentesco del Museo Calori di Sangemini a Terni, con l’installazione Interno China dell’artista Flavio Favelli, mentre tutti gli altri si sviluppano negli spazi urbani di Viterbo: (sotto)passaggi ha analizzando il rapporto tra la città medievale all’interno delle mura, e la città contemporanea che si affaccia all’esterno. Il primo intervento è stato eseguito presso il sottopassaggio pedonale di Piazza Crispi, vero punto di congiunzione tra interno ed esterno, trasformato in una sorta di galleria urbana dal collettivo di artisti siciliani, Laboratorio Saccardi; murati fuori! il secondo, diramatosi invece lungo l’anello perimetrale esterno alle mura ha visto la presenza di una serie di poster installati negli spazi impiegati quotidianamente dalle pubblicità commerciali.
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
Santiago Cirugeda, Recetas Urbanas, Workshop, Cortile di Donna Olimpia, September 2007 |
_________________________________________________________________________
Eva e Franco Mattes, Ordinary Building, installation view, Viterbo, 2007 |